P. Putin e putinismo in guerra by Orietta Moscatelli

P. Putin e putinismo in guerra by Orietta Moscatelli

autore:Orietta Moscatelli [Moscatelli, Orietta]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salerno
pubblicato: 2022-06-24T22:00:00+00:00


2. IL SISTEMA PUTIN

Valentina Tereškova, la prima cosmonauta della storia, vanta storici trascorsi in materia di mobilitazione costituzionale. In occasione dell’adozione della nuova Costituzione sovietica nel 1977 le fu affidato il ringraziamento al segretario del Pcus Leonid Brežnev e all’intero Partito comunista a nome di tutte le donne dell’Urss, con la promessa di «partecipare attivamente alla realizzazione dei grandiosi piani di costruzione di una società comunista nel nostro Paese». La pioniera dello spazio, già ottantunenne, non ha avuto nulla da ridire quando le hanno chiesto di intervenire in parlamento sulla riforma costituzionale voluta da Vladimir Putin, allo scopo di risolvere un problema non da poco. Munita di discorso scritto, il 10 marzo 2020 ha proposto alla Duma di Stato l’emendamento che avrebbe esentato il presidente dal limite di due mandati “consecutivi”. Tereškova, monumento vivente con tardiva passione per il partito Russia Unita, potrebbe aver compiuto quel giorno una notevole azione diversiva, concentrando l’attenzione dei russi e del mondo intero sulla questione della permanenza al potere di Putin, potenzialmente estesa sino al 2036. La prima versione degli emendamenti implicava l’uscita dal Cremlino nel 2024 e ciò era stato visto come l’avvio ufficiale della transizione verso un successore: immediato lo scoppio di conflitti in seno al sistema di potere, potenzialmente devastanti. Cosí, secondo due fonti che hanno lavorato alla prima revisione del testo costituzionale, per riportare l’ordine, per evitare la precoce sorte di “anatra zoppa” (e magari l’onere incombente di trovare vie alternative per restare in circolo), è saltato fuori l’emendamento Tereškova. Il presidente che verrà potrà ricoprire la carica per un massimo due mandati di sei anni, ma il conteggio si azzera con la riforma della Carta fondamentale, quindi via libera a Putin quinto, anche sesto.

Arrivato al quarto mandato non consecutivo, nel 2036 il leader avrebbe 84 anni. La Costituzione versione 2020 contiene, però, molto di piú dello stratagemma per consentire una presidenza a vita. È piú del “manifesto putiniano” descritto da sostenitori e critici. Vi si ritrovano, fissate in legge fondamentale, le pratiche istituzionali, i valori e i principi sociali professati in una Russia che ha archiviato ogni tentativo di convergere verso forme di Stato liberaldemocratico di matrice occidentale. Il testo verte sulla ricerca di una sintesi storica, affermando una continuità nello sviluppo dello Stato russo e, significativamente, ha lo sguardo sempre volto al passato. Nella difesa dei valori tradizionali. Nell’esaltazione della Grande guerra patriottica. Nel recupero in chiave moderna dei principi della Russia imperiale, fissati nella “triade di Uvarov”:11 ortodossia, natura del popolo russo e, naturalmente, autocrazia.

La revisione costituzionale è stata realizzata a tappe forzate, 55 giorni per un centinaio di emendamenti. Un’urgenza che sembrava inizialmente guardare al dopo-Putin, dettata dalla volontà di blindare una visione politica e garantirne la futura riproduzione. Alla luce dei due successivi anni, diversi analisti hanno piuttosto sottolineato i timori di una fase a rischio instabilità, domestica e internazionale, insomma l’ombra della guerra già messa in conto. Un aspetto non cancella l’altro e l’unica certezza è la fretta. Un capitolo particolarmente importante riguarda la



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